mercoledì 31 agosto 2016

sabato 4 giugno 2016

domenica 1 maggio 2016

Consigli di lettura...

Qui potete scaricare una lista di consigli di lettura per tutti i gusti. Si tratta dei migliori libri del 2015, selezionati da una biblioteca...

venerdì 15 aprile 2016

Ci vediamo giovedì!

Se siete curiosi di sapere qualcosa in più sulla gita dei vostri compagni di terza,
sappiate che noi saremo qui: VIAGGIO D'ISTRUZIONE NELLE MARCHE
Saluti a tutti da me, dalla prof. Murari e dal prof. Caporro!

Fate i bravi!!

giovedì 7 aprile 2016

Io non ho paura...

Clip dal film "Io non ho paura", tratto dal libro di cui abbiamo letto un brano in classe
e che molti di voi hanno letto integralmente.

PS: c'è qualche copia ancora per chi volesse!


mercoledì 6 aprile 2016

Eccoci pronti per sapere come va a finire con ULISSE...

Ecco la versione dell'Odissea che leggeremo in classe:


In viaggio con ULISSE grazie a un sito bellissimo: VIAGGIAMO CON ULISSE



L'Odissea vista dal prof. Galiano...
<<E per la rubrica "Facciamo rivoltare i classici nella tomba", l'Odissea in rap.
Ma guardiamo il lato positivo: Omero non mi può guardare storto (pessima).>>




Un modo divertente per imparare l'Odissea? Il prof Enrico Galiano si è inventato IL RAP EPICO!Che rime ragazzi, fossero tutti gli argomenti spiegati così! #SchoolIsCool
Pubblicato da ScuolaZoo su Mercoledì 30 marzo 2016

Caviardage esposti nell'atrio per i genitori

Il bullismo - Paola Cortellesi

Monologo della Cortellesi sul bullismo, andato in onda sulla Rai: 

Le parole contano


E' UFFICIALE: gli aggettivi per descrivere Matera non bastano mai, lo dice anche il dizionario Treccani :P
Pubblicato da Sassi di Matera su Martedì 5 aprile 2016

martedì 29 marzo 2016

Preparandoci per la visione del film Troy


L'inseparabilità di Ares e Afrodite. [...] Una scandalosa verità: più che un’incarnazione del Male, la guerra è in ogni epoca una costante della dimensione umana.
O meglio, troppo umana.
(http://www.adelphi.it/libro/9788845919541)


La guerra è il grande tema dell'Iliade perché l'aggressività guerriera è vista come il mezzo principale per affermare l'onore dell'eroe ed è, dunque, considerata un valore positivo. Tuttavia, la guerra è vista anche con l'angosciosa coscienza dei mali che comporta: lo dimostrano gli epiteti della parola <<guerra>>, che è definita <<funesta, crudele, sanguinosa>>. Lo stesso Achille è destinato ad una vita gloriosa ma breve; e sia lui sia la madre Teti lamentano questo destino di gloria che però è al tempo stesso destino di dolore e morte

Fra tutti coloro che si muovono all’interno della vicenda, i protagonisti assoluti, simbolo stesso della guerra di Troia, sono gli eroi.
Nei poemi omerici l’eroe era un sinonimo di guerriero che combatteva per i valori della patria, che si distingueva attraverso le gesta individuali e che rispecchiava alcune caratteristiche che costituivano un modello comportamentale.
Attraverso i racconti cantati dagli aedi, infatti, la gente poteva ascoltare le gesta di quegli uomini che avevano combattuto per la gloria e l’onore, quasi delle figure mitiche di cui era necessario imitare i comportamenti poiché erano giusti e rispettavano i valori comuni. [...] Nonostante la profonda coscienza del destino, però, gli eroi non si rassegnavano ad una vita e ad una morte priva di onore e quindi vergognosa.
Tutta l’esistenza dell’eroe era indirizzata alla gloria: la gloria nel duello, la gloria nelle gesta, la gloria nella morte e la gloria dopo la morte; lo scopo della sua vita era morire in combattimento, perché solo ciò avrebbe offerto un motivo per restare nella memoria di tutti dopo la morte.
A questo scopo attraverso le battaglie viene messo in luce il valore dell’eroe e si possono notare le sue virtù.
Per questo motivo nei poemi omerici i combattimenti, specie quelli fra due grandi guerrieri, vengono descritti nei minimi particolari, concentrandosi principalmente sulle singole gesta di ognuno, poiché sfidando la morte e uccidendo l’avversario si conquistava la gloria.
[...] ciò a cui miravano i Greci era la morte in battaglia, ogni altro tipo di morte era considerata da vili, vergognosa.
Da queste considerazioni si può capire che la morte aveva un ruolo fondamentale per i Greci, ed era vista come il compimento finale della vita di un eroe, capace di assicurare il ricordo dei posteri come un modo per rispondere alla morte, la vera morte, non quella fisica, ma quella della memoria, l’anonimato, l’oblio.
Di conseguenza, per fare in modo che il loro ricordo restasse per sempre vivo nel mondo, desideravano morire durante le battaglie, gloriosamente e nel pieno della gioventù, cosicchè l’ immagine eternata coincidesse con l'essenza stessa della kalokagathìa (perfezione umana).
Strumento per eccellenza attraverso il quale si realizzava questo scopo finale era appunto la poesia epica, che assicurava eterna celebrazione alle imprese di quegli uomini che avevano saputo distinguersi.
Per i Greci, dunque, l’esistenza era strettamente legata al fatto di essere stimati, lodati e onorati, e chi non si distingueva tra gli altri, non riusciva a lasciare un segno della sua vita.
Erano quindi queste le caratteristiche dell’eroe greco: la gloria prima di tutto, l’onore, il coraggio e il valore.

(http://poemi-omerici.blogspot.it/2006/11/gli-eroi-come-modello-di-vita.html)


Sito con bellissime illustrazioni dell'Iliade.

Qui c'è un'infografica riguardante i morti nell'Iliade:




lunedì 28 marzo 2016

Il mondo alla deriva... consumistica




Pubblicato da Will·Art Producciones Creativas su Sabato 27 febbraio 2016

Leggere: fatica e piacere


La fatica di leggere

mercoledì 23 marzo 2016

Wonder Caviardage

Ecco i vostri lavori. Li ho letti con calma e vi confermo che ci sono autentiche perle...
Complimenti, 1B!!


giovedì 18 febbraio 2016

mercoledì 3 febbraio 2016

GLI, LI & COMPANY... i pronomi personali.

Ci siamo capiti??? :D


Il pronome si usa per sostituire diverse parti del discorso, quindi in realtà non solo nomi, ma anche aggettivi, sintagmi o addirittura intere proposizioni in alcuni casi.
______________________________________
I pronomi personali


E' un errore utilizzare la forma GLI alla terza persona plurale: si deve infatti usare LORO. Tuttavia la lingua italiana è in continua evoluzione ed ecco che oggi spesso, nella lingua parlata, loro viene messo un po’ da parte a favore di gli.
Per esempio: ‘Hai dato da mangiare ai cani? No, non gliel’ho ancora dato’ al posto del più formale ‘Hai dato da mangiare ai cani? No, non l’ho ancora dato loro’.
ATTENZIONE però, perchè nello scritto è un ERRORE!!

GLI= A LUI
LE= A LEI
LORO, A LORO= A LORO


Pronomi combinati: GLIELO sempre e comunque!

Si scrive glielo o gliel’ho? Qualcuno si chiede anche se si scrive glielo gliel’ho o glie lo, andiamo dunque a vedere quale sia la forma corretta. Diciamo subito che glie lo è sbagliato: non si scrive staccato, da dove mai dovrebbe derivare la parola ‘glie’? Provate a cercarla sul dizionario: non la troverete. E questo perché è una parola che non esiste, quindi almeno questo dubbio è risolto.
La parte più difficile però arriva adesso: si scrive glielo o gliel’ho? In realtàsono corrette tutte e due le forme, ma non sono assolutamente interscambiabili fra di loro, si usano in contesti decisamente diversi. Leggendo su internet si trova che molte persone sono convinte che glielo si usi con il presente, mentre gliel’ho con il passato: anche questa affermazione è sbagliata.
Glielo è infatti un pronome combinato formato dall’unione fra gli+lo, che per ragioni fonetiche diventa glielo. I pronomi mi, ti, ci, vi, si quando sono seguiti da un altro pronome, cambiano in: me, te, ce, ve, se.
Inoltre le (femminile singolare) e gli diventano glie-. Un esempio potrebbe essere ‘Glielo dirò’. Si usa invece gliel’ho quando al pronome combinato glielo faccio seguire il verbo avere.
Facendo un esempio si capisce meglio. La frase ‘Glielo ho appena dato da mangiare’ stona un po’, glielo e ho in pratica, dal punto di vista della pronuncia, finiscono entrambi con una ‘o’ e a leggerle di seguito sforzano parecchio. Ecco che a loro glielo perde la sua ‘o’ finale e per segnalare questa perdita si sostituisce la ‘o’ con un piccolo apostrofo e si lascia inalterato il verbo avere nella forma di ‘ho’.
E’ per questo motivo che non centra nulla il fatto di utilizzare glielo al presente e gliel’ho al passato: il punto chiave della questione è che glielo è un pronome combinato che non contiene in sé il verbo avere, mentre gliel’ho è lo stesso pronome combinato contenente il verbo avere, opportunamente coniugato.
Attenzione a non ripetere i pronomi due volte!!
A ME MI non si dice!!

Uno fra i più comuni nella grammatica italiana è la tendenza a ripetere il pronome personale, originando così delle espressioni che suonano assai male. L’esempio classico è quello di ‘A me mi piace’‘a me mi’ non si dice mai, si può indifferentemente dire ‘a me piace’ o ‘mi piace’. O ancora, un altro errore comune, è quello di usarlo in funzione di un nome che è già presente nella frase: non si dice mai ‘Alla figlia la madre deve dirle…’, ma si dice ‘Alla figlia la madre deve dire…’, o lo usiamo in sostituzione o non lo mettiamo del tutto.


Per chi vuole appronfondire, Link al sito dell'Accademia della Crusca.
Attenzione articolo impegnativo, da leggere magari con l'aiuto di un adulto!!!
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/sistema-pronominale-facile-usare

(L'Accademia della Crusca è uno dei principali punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana)
(parti tratte da http://www.nanopress.it/cultura/grammatica-italiana/page/8/)

martedì 2 febbraio 2016

Ancora sul Caviardage

Non vedo l'ora che vi mettiate al lavoro con la prof. di arte per vedere di cosa siete capaci...

Nel frattempo vi posto un paio di video di Caviardage fatti con l'app Schetch Guru, di cui vi ho parlato stamattina:




lunedì 1 febbraio 2016

Iliade



Materiali ricavati da http://goccediarmonia.blogspot.it/



L'Iliade (prologo) raccontata da A. Baricco
L'Iliade in greco

La parafrasi:

1. sottolineare tutte le parole difficili e sostituirle con dei sinonimi più semplici

2. ricostruire la sintassi quindi
- cercare tutti i verbi
- cercare i soggetti corrispondenti
- cercare i complementi (introdotti da preposizioni o articoli)
- cercare le congiunzioni che uniscono le diverse frasi
- ordinare gli elementi della frase nel modo seguente: soggetto – predicato – complemento oggetto ( e poi altri)

3. spiegare le figure retoriche, che non possono restare così come sono quindi: metafore, patronimici, similitudini



lunedì 25 gennaio 2016

Parlare di Shoah









Per chi ha voglia di approfondire...




La canzone "Auschwitz" di F. Guccini, cantata da Bassanese in un video che affianca immagini della Shoah con immagini di drammi contemporanei...

venerdì 22 gennaio 2016

Laboratorio di poesia creativa con il metodo del Caviardage

Cosa vi è parso del laboratorio di POESIA CREATIVA con il metodo del CAVIARDAGE
di stamattina?
E' andata meglio di quello che pensavate, vero?


Caviardage


IL CAVIARDAGE ovvero TROVA LA TUA POESIA
Un’idea semplice ma sfiziosa di poesia creativa: la tecnica del CAVIARDAGE (http://tinafesta.wordpress.com/)
Perchè la poesia?
Cercherò di spiegare in breve in che cosa consiste, rifacendomi a quanto scrive Tina Festa nel suo blog (http://tinafesta.wordpress.com/2011/01/27/il-caviardage-cercare-la-poesia-nascosta/).
Partiamo dall’etimologia. La parola deriva dal francese caviar, caviale, e potrebbe essere tradotta come “cavialeggiare”, cioè, all’incirca “annerire”. Annerire le parole che non servono, per mettere in evidenza invece quelle prescelte, che, insieme, andranno a formare una frase, un pensiero, un componimento poetico. Tale tecnica è anche conosciuta, in inglese, come Found Poetry.



Si procede in questo modo:

  1. Si strappa una pagina a caso da un libro… e già questa è una bella soddisfazione!! Hihihi! (Oppure si possono usare una fotocopia, una pagina stampata etc.)
  2. Si scorre il testo, alla ricerca delle parole o delle frasi che più colpiscono, per poi metterle insieme, fino a creare una poesia.
  3. Per dare un tocco artistico al componimento, lo si decora a piacere: con semplice annerimento, con disegni, con collage, usando le tecniche e gli strumenti che si preferiscono (pennarelli, matite, acquarelli, tempere…).

Per la decorazione, si può prendere spunto da altri (in rete c’è l’imbarazzo della scelta!) o lasciare libera la propria fantasia.

A mio parere, il bello di questa tecnica è quello che ti sentirai libero e stimolatio nella tua creatività.
Libero di scegliere le parole che più ti sono congeniali, quelle che ti suonano meglio, quelle per te più significative, e di combinarle allo scopo di creare un pensiero che parla di te.
E creativo dal punto di vista espressivo, sia a livello poetico, che artistico.



Il Caviardage infatti, oltre alla composizione della poesia, offre la possibilità di arricchire la pagina con disegni, collage etc… oppure -per i meno estrosi- con il classico “annerimento”.
Vedrete che sarete in grado di creare dei pensieri poetici stupefacenti, illuminanti. Rivelatori.
Trovate una semplice presentazione di alcuni lavori e le istruzioni per l’uso “illustrate” qui: 
Caviardage tratti da canzoni 
Caviardage bianco come il latte, rosso come il sangue (quello visto in classe)


Il video qui sotto è stato realizzato da una collega di arte, Miriam Paternoster, autrice dello splendido blog Arteascuola.


Sfoglia qualcuno dei mie lavori ;)



O entra nella mia galleria d'arte virtuale... ♥

Powered by emaze


Concludo con uno slogan che gira molto in rete ultimamente:


"Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso"

Mi illudo che qualche vostro componimento possa essere proprio questo: un atto di bellezza. Magari senza senso. Ma che importa?


Leggi il mio articolo per Metadidattica Il Caviardage ovvero trova la tua poesia.



martedì 12 gennaio 2016

PPrezi sui giardini

Via via che arrivano i vostri lavori, li sto inserendo in questa presentazione prezi. Vi piace?
Ovviamente manca la parte più importante: i testi!!!
Quelli che ho raccolto, li sto correggendo ma me ne manca ancora qualcuno! Forzaaa!